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A tre virologi il Nobel per la medicina 2020

Professione Redazione DottNet | 05/10/2020 20:33

La scoperta di Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice ha consentito il rapido sviluppo di farmaci antivirali diretti contro l’epatite C

l Nobel per la Medicina 2020 è stato assegnato a Harvey J. AlterMichael Houghton e Charles M. Rice per la scoperta del virus dell'epatite C. L’annuncio del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, è stato dato in diretta Internet.
 
"L’Epatite C è anche una delle cause più comuni di trapianti di fegato. Grazie alla loro scoperta, sono ora disponibili esami del sangue altamente sensibili per il virus e questi hanno essenzialmente eliminato l’epatite post-trasfusione in molte parti del mondo, migliorando notevolmente la salute globale. La loro scoperta ha anche permesso il rapido sviluppo di farmaci antivirali diretti contro l’epatite C. Per la prima volta nella storia, la malattia può ora essere curata, facendo sperare nell’eradicazione del virus dell’epatite C dalla popolazione mondiale", hanno spiegato dal comitato.

Harvey J. Alter, 85 anni, è nato nel 1935 a New York e si è laurato nell'Università di Rochester, dove ha continuato a lavorare per un periodo per poi trasferirsi a Seattle. Dal 1961 ha lavorato per i National Institutes of Health (Nih), tranne un breve periodo nel quale ha lavorato nella Georgetown University. Charles M. Rice (65 anni) è nato nel 1952 a Sacramento e si è laureato nel 1981 California Institute of Technology (Caltech). Dal 1986 ha lavorato nella Washington University School of Medicine a St Louis. Dal 2001 insegna alla Rockefeller University di New York, dove fino al 2018 ha diretto il Centro di ricerca sull'epatite C. Il britannico Michael Houghton si è laureato nel 1977 nel King’s College di Londra e in seguito ha lavorato per le aziende G. D. Searle & Company e Chiron. Dal 2010 insegnato nell'Università di Alberta.

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"In questo momento drammatico è un segnale importante per tutta la comunità scientifica il Nobel per la Medicina a tre virologi. I loro studi hanno portato a importanti scoperte sul funzionamento del virus dell'epatite C", afferma il ministro della Salute Roberto Speranza.

"Il Premio Nobel assegnato a tre 'cacciatori di virus' è anche un segnale di speranza, affinché la ricerca ci metta presto a disposizione strumenti di prevenzione e di cura efficaci per la Covid-19". Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), commenta così l'assegnazione del Nobel per la Medicina a Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles Charles M. Rice, per la scoperta del virus dell'Epatite C, che ha permesso di trovare antivirali in grado di eradicare l'Hcv.  "La lotta contro i virus è la nuova frontiera della medicina.  Più ancora dei tumori, nei confronti dei quali la prevenzione e le terapie hanno abbattuto la mortalità, sono oggi i virus il nemico più insidioso. La vera sfida - continua Anelli - è quindi isolare i nuovi virus per mettere a punto vaccini e terapie". I nuovi farmaci contro l'epatite C, in particolare quelli di seconda generazione, prosegue, "hanno salvato centinaia di migliaia di vite, permettendo l'eradicazione del virus dall'organismo nel 90% dei casi e questo non sarebbe stato possibile senza la scoperta e l'isolamento del virus". Questo Nobel a tre virologi, assegnato proprio nell'anno della pandemia di Covid-19, conclude Anelli, "costituisce quindi un riconoscimento significativo dell'importanza di questa branca della scienza medica".

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